IL DILDO MAGICO – 3° capitolo - Venezia - Macerata Trasgressiva

IL DILDO MAGICO – 3° capitolo - Venezia - Macerata Trasgressiva

Ora toccava a me riposare, ma lei ormai era in calore, fuori controllo. Massaggiandomi i maroni, m'ha chiesto di essere scopata in mona o in culo, a mia scelta. Ero in difficoltà.
- Ersilia, devi aspettare un po', non posso avere un'altra erezione subito. Però ho un giocattolo che ci può far comodo...
Ho tirato fuori dalla borsa da medico il mio “Doc Johnson” nuovo di zecca. Lei sapeva benissimo cosa fosse, ma non ne aveva mai adoperato uno, privilegiando gli osèi in carne e... carne! Per fortuna, era talmente su di giri che m'ha autorizzato a provarlo. Le ho spiegato come funzionava e gliel'ho dato in mano. Lei l'ha guardato affascinata e l'ha confrontato col mio pene fiappo, appoggiandocelo vicino.
- Dài Ersilia... così non vale...
- Ma è... è enorme, non mi farà male?
- Nooo... comunque te lo infilerò io e tu mi dirai se continuare o no...
Anche se la sua mona era ancora dilatata e straunta dopo la mia leccata, per sicurezza ho spalmato sul dildo del lubrificante. Lei ha aperto le coscione varicose e m'ha osservato con curiosità e malizia. L'ho introdotto con delicatezza e, nonostante le dimensioni, è scivolato nella mona burrosa senza problemi. Oltre ad accendere la vibrazione aumentandone via via l'intensità, lo muovevo su e giù, avanti, indietro e in circolo, come se fosse il mio casso. Il risultato è stato strabiliante! Ersilia gemeva e tremava di piacere, la faccia era arrossita, sudava e mi graffiava sulle spalle. Godeva come una donna di 30 anni, ma ne aveva 83!
Questo pensiero m'ha allarmato, m'è venuto il dubbio che potesse rimanerci secca. Perciò, dopo due orgasmoni sublimi, ho spento il dildo e mi son fermato.
- Come va? Ti fa male?
- N... no... con...conti..continua... an... an... ancora...
Ero spaventato perchè balbettava e respirava troppo in fretta.
- No mia regina, dobbiam fare una pausa. Non possiamo esagerare...
Son andato in cucina e le ho portato una bottiglietta d'acqua a temperatura ambiente. Così, mentre lei beveva e io le accarezzavo i capelli e il viso, l'ho convinta a raccontarmi qualcuna delle sue avventure amorose. In breve s'è rilassata, il respiro e la voce son tornati normali, anche il rossore della faccia è scomparso.
Dopo circa un'ora di pausa e chiacchiere al calduccio, sotto le coperte, purtroppo Ersilia è tornata alla carica.
- Ti ringrazio per le premure giovanotto, ma adesso vorrei che tu mi scopassi per bene con un osèo di carne veneta.
La sua salute era sotto controllo e non potevo certo usare la scusa del periodo refrattario dopo uno stop di oltre 60 minuti. L'ho baciata di nuovo in bocca (questo la faceva impazzire), l'ho invitata a ciucciarmi il casso e, quando è diventato bello rigido, l'ho girata a pecora e l'ho montata per un tot, strizzandole le tettone che penzolavano fino al lenzuolo.
Malgrado la ciccia, le rughe e le vene varicose, è stata una bella scopata, ma senza eccessi pericolosi. Quando lei è venuta 1-2 volte, mi son concentrato e l'ho riempita con una sana e calda sborrata.

FINE

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