Gocce clandestine - Macerata Trasgressiva

Gocce clandestine - Macerata Trasgressiva

Una torrida estate di qualche anno fa, 14 agosto, uscito dal lavoro mi precipito a casa per docciarmi e preparare lo zaino destinazione sud dello stivale... Pronti si parte... Sono le 18 e inizio la discesa verso sud via treno... quasi un presagio... In un paio di cambi giungo a Roma Termini, qua l intoppo, ore 23 e 30, non ci sono treni soddisfacenti alle mia aspettative di destino. In men che non si dica decido di ripartire all indomani con il primo treno verso Napoli. Acquisto il biglietto per il giorno successivo e mi allontano dalla stazione conscio che avrei passato la nottata tra le vie della capitale che sembrava più luccicosa del solito... Inizio a girovagare da un bangladino all altro consumando birre fino le 3, quando penso sia l ora di riavvicinarmi alla stazione. E a poche centinaia di metri dalla stazione in una via perpendicolare Termini scorgo una ragazza in abiti soccinti seduta su uno scooter, passandole accanto con un filo di voce mi chiede d accendere, subito rispondo "certamente" e glie lo porgo, ringrazia, e sinuasamente spostando il peso del corpo da una gamba all altra, leggermente aperte, porta la sigaretta nelle labbra tirando il fiato fino a ritirare le guance dentro la sua bocca... Qua ho avuto un primo stimolo salirmi dalla cinta fino alla gola, non so se per le birre, o per il profumo di donna che emanava o per la fiammella che illuminava le sue labbra dipinte. D istinto mi esce una battuta, ma complice il precedente stimolo mi esce con voce tremolante: fortunata a quest ora. Lei non capisce e avvicinandosi al mio orecchio mi sussurra sono brasiliana no capito puoi ripetere?? D improvviso sento che il brivido della sua voce mi percorre la schiena fino ad arrivare alla mia verga che segue crescendo... Quell accento portoghese, sensualissimo, sembra proprio un trans... Alchè tiro il fiato e ripeto "Fortunata a quest ora a trovare qualcuno per avere un accendino". Sorridendomi si avvicina di nuovo al mio orecchio dicendomi sono Sarah e vengo dal Brasile... E sono fortunata perché ho acceso pure il tuo di fuoco. Abbasso lo sguardo e complice la calda stagione mi accorgo di avere una sporgenza all'altezza del cavallo, un po in imbarazzo rialzo lo sguardo pensando a cosa controbattere ma lei non mi lascia ne spazio ne tempo e affibbiandosi a me mi afferra con una mano il pacco e con l altra la nuca tirandomi verso la sua bocca per baciarmi, e quando a contatto con le sue labbra eccola che mi spinge dentro la sua lingua buttando giù le porte della mia bocca mi penetra fino alle tonsille e con voracità inizia ad esplorarmi. Dieci minuti passati a contatto con le sue labbra avevano creato in me un fuoco instinguibile tra le mie gambe e una forte dipendenza al dubbio che mi attanagliava... Il suo gender. Tanto si stringeva a me che non riuscii a mettergli le mani davanti ma potevo solo toccargli quel culo marmoreo che seguiva la sua bocca vorace. E quando finalmente riesco ad infilare le mani sotto la sua t shirt mi dice: ora se vuoi continuare sono 30 euro, piacere Sara" colto un po di sorpresa cerco di divincolarmi dalla sua richiesta e spiego che avevo solo i soldi per il treno per tornarmene a casa, così faccio per allontanarmi e mi afferra per il braccio mi volta verso di lei e mi spinge di nuovo la sua lingua dentro ed ecco che il mio cazzo ripulsa per lei, riprendo da dove ero stato interrotto e mi reco con le mani verso il suo petto stringendo con il palmo a coppa un suo seno, wow una terza immagino, bella soda, voglio leccarla le alzo la maglia ma mi blocca di nuovo dicendomi: non qui, andiamo nel mio posto e ridendo continua sará per amore. Prendendomi per mano mi accompagna all interno di un vecchio palazzo nei pressi di Termini con un chiostro all interno, illuminato solamente dal chiarore di luna, un po titubante continuo a seguirla quando arrivati nel mezzo del chiostro si volta verso di me con quei occhioni neri che non resisto. La metto schiena al muro e riprendo il vortice della sua lingua dentro di me sfilandogli la maglietta mezza nuda le blocco le mani alzate con le braccia distese al muro e inizio a leccarle i capezzoli delicatamente e pennellarle tutto il petto percorrendo il suo collo fino alle orecchia sento crescere la sua eccitazione non riesce a tenere le gambe ferme. Ed eccomi ritornare verso il suo seno, ma senza fermarmi questa volta le libero le braccia per stringerla sui fianchi ed abbassarmi fino all ombelico con la mia lingua e slacciargli gli short per poi sfilarglieli. Ora con solo degli slip addosso e la mia bocca a morderle ogni punto sensiorale del suo corpo abbasso lo sguardo e noto la pretuberanza che avevo io, e senza pensarci due volte le infilo la mano sotto, brandendolo per la prima volta, lo feci uscire al lato dello slip... Strana sensazione, come se toccassi il mio membro, pure le dimensioni erano simili (18 cm +o-), ma non avesse stimoli solo erezione. E così la interpretai quella sega, impersonandomi nel proprietario di questo cazzo privo di sensazioni che cerca di riprovare piacere toccandoselo... Non so se funzionó o finse ma lei mugulava mentre provavo a ripetere quei gesti che nella mia intimità mi avevano fatto provare intensi piaceri. Mi rialzai per baciarla e permetterle di toccare il mio... Occasione che nn tardó a cogliere mi abbassò calzoni e slip e inizió a masturbarmi. Eccoci li dar vita a spettacoli d ombre nella parete di quel chiostro, la luna su di noi,' e noi intenti a leccarci e a segarci a vicenda. Un piacevole ricordo che lascerà spazio alla sua bocca sul mio cazzo eccomi che mi fa appoggiare su di una vecchia vasca per lavare i panni per potermi leccare le palle e l interno coscia. Che brividi! Tenta pure di bagnare il mio buchetto ma poiché troppo sotto riesce solo a dargli qualche colpetto ma propiziatorio per aumentare ancora la mia erezione e farmi gettare un paio di schizzi che ricadranno nella sua guancia facendola accorgere dell accaduto e premurosamente mi ripulì la cappella e rialzandosi sempre con il mio cazzo in mano mi bació e me fece leccare quelle gocce oramai colate fino al collo che aveva appena rubato. Obbedii. E disse: "queste sono tue". Non avevo mai fatto cose del genere. Un solo cazzo fino a quel momento aveva fatto parte della mia vita. Il mio. Mi sfioró per la prima volta il pensiero di prenderlo in bocca, cosa di cui ancora oggi mi pento di non aver fatto, ma deviai subito nel mio istinto di maschio che é quello di godere. Mi rimetto sui miei piedi, riprendendomi da quell abbandono dei sensi che mi stava inebriando ogni mio freno, e la faccio girare appoggiata con le mani alla vasca piegata a novanta gradi col suo culo scolpito nel marmo davanti a me, le allargo bene le natiche per poterci comodamente entrare con il mento e il naso, la mia lingua da sonda, e le labbra a lasciare piacevoli morsi proprio nel suo sfintere. Bellissimo mugola ancora, questa volta dal culo, ogni qual volta entro dentro con la mia lingua eccola che geme. Mi incuriosisce sempre piú. Mi abbasso per vederlo penzolare. Spettacolo immagine bellissima. Glie lo afferro massaggiandogli bene le palle e riprendo a punzecchiargli lo sfintere con la lingua, guardandomi bene dal non toccare i suoi genitali con la bocca, dannati canoni bigotti, uno due tre punzecchiate di lingua sincronizzate con tre movimenti di mano sul suo bel cazzo duro che la sento gemere più visceralmente e spingere il suo culo, oramai tutto bagnto dalla mia saliva e dai suoi umori, verso la mia faccia e quel suo cazzo nodoso nella mia mano pulsare tre volte per esplodere altrettante raggiate tra le sue gambe. L avevo fatta venire ero eccitatissimo dall accaduto avevo sempre più voglia di possederla. Chiesi il preservativo si girò per prenderlo e infilarmelo, ancora tutti e due in piena erezione continuavamo a segarci e io ad accarezzarla, mi chiese se lo dovesse mettere pure lei, capii che mi voleva pure lei, declinai l offerta rispondendo magari la prossima volta, sorridendo la bacio. Si mette il preservativo davanti le labbra e me lo infila. Si gira nuovamente porgendomi il suo splendido culo inarcando la schiena le allargo leggermente le chiappe e inizio a spingerglielo dentro entra bene è tutto bagnato inizio a spingere da subito la prendo per i seni per i fianchi per i glutei una sfilata di palpate carezze morsi la volevo tanto. Erano gia una decina di minuti che la stavo scopando e avevo ancora più voglia di lei ogni tanto riesco pure ad afferrargli il cazzo ma poi non riesco a spingere bene e sono costretto a mollarlo ma é sempre duro ogni volta che lo cerco. Ora la tiro su per i capelli le giro il volto per baciarla con l altra mano glie lo sego profondamente il mio uccello sento entrargli fino in fondo sento perfettamente il suo culo calzare il mio cazzo fino alle palle mi fermo per godere di quella sensazione sento il suo cazzo al massimo dell erezione stretto nel mio pugno la sua lingua dentro la mia bocca. Mi sembra quasi d amarla. Che passione. Ma dei passi interruppero la magia del momento. Qualcuno scendeva dal palazzo. Senza accorgersi era giunta l alba e la gente stava iniziando la sua giornata. Il sole iniziava a scoprirci. E mi disse fai piano. Un ulteriore brivido a quella già soddisfacente storia. Appena il disturbatore uscì dal condominio avevo ancora più voglia di lei e capì, tant'è che non le mollavo mai il cazzo, si sfilò il mio cazzo dal suo culo, si girò e si mise seduta sulla vasca e con le spalle appoggiate alla parete dietro "prova così ti sembrerà di guidare un aereo, vienni" subito pronto le alzai le gambe e ripresi la mia postazione nel suo buco, e ripresi a spingere, lei intanto appoggió la gamba sinistra sul bordo della vasca per liberarmi un braccio. E le afferro immediatamente il cazzo. Ora riesco bene a segarlo e a spingere, la guardo negli occhi la posso baciare, é donna. Ancora un mezz ora di fuoco arse nel chiostro quando lei venne sulla mia mano e sul suo ventre lasciandosi andare a qualche gemito e in poche spinte la seguii nel paradiso dell Eden... Quanto avrei voluto poter addormentarmi al suo fianco per riprendermi e ripetere, ma le circostanze ci costrinsero a separarci. Non senza però prendere un po di lei, lei ripulii con la lingua il suo ventre in segno di gratitudine, gli donai quella mia verginità, sognando di potergnene donare altre in futuro... Ci baciammo di nuovo una volta che ci fummo ricomposti. E per mano ci dirigemmo alla stazione che era oramai giorno, Roma stava prendendo vita. 

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